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IRPEF, chi paga il conto? La mappa per regione

Michaela Camilleri

I dati ricavabili dalle dichiarazioni dei redditi ai fini IRPEF sembrano confermare l'immagine di un Paese frammentato, con un Nord più sviluppato, un Centro che gli si avvicina trainato soprattutto dal Lazio e un Sud decisamente più povero: un'immagine veritiera o falsata da ampie sacche di sommerso?  

Le promesse dei politici e la rabbia del popolo

Alberto Brambilla

Non solo nuovi diritti da rivendicare ma anche maggiore attenzione al senso del dovere: è questo ciò di cui l'Italia avrebbe davvero bisogno nonostante una politica più attenta a catturare consensi nell'immediato (aggravando il debito pubblico) che al futuro del Paese e delle giovani generazioni
 

Come si distribuisce il carico IRPEF tra lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati

Michaela Camilleri

La scomposizione delle dichiarazioni dei redditi ai fini IRPEF 2019 per tipologia di contribuente rivela che il 53% delle imposte è versato dai dipendenti, un altro 28% è a carico dei pensionati e il 12% del gettito arriva da imprenditori, commercianti e professionisti: i risultati dell'ultimo Osservatorio curato dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali

Un'Italia povera? Cosa emerge dall'analisi delle dichiarazioni dei redditi ai fini IRPEF

Alberto Brambilla

Stando alle dichiarazioni dei redditi analizzate dall'ultimo Osservatorio Itinerari Previdenziali, l'Italia sarebbe un Paese di poveri: il 43,66% dichiara infatti redditi fino a 15.000 euro, corrispondendo solo il 2,31% di tutta l'IRPEF. Un dato poco credibile, certo influenzato da fenomeni di evasione fiscale e non degno di un Paese del G7

IRPEF, un conto da oltre 172 miliardi (e a pagare sono i soliti noti)

Mara Guarino

Presentato l'Osservatorio Itinerari Previdenziali dedicato all'analisi delle dichiarazioni dei redditi ai fini IRPEF: mentre si discute di come ridurre ulteriormente il carico fiscale che grava sulle loro spalle, il 78,82% degli italiani dichiara redditi fino a 29mila euro, corrispondendo solo il 28,36% di tutta l'IRPEF, un'imposta neppure sufficiente a coprire la spesa per le principali funzioni di welfare